La vita
Umberto Minnella nasce a Lecce il 20 gennaio 1913. A cinque anni si trasferisce a Bologna, dove risiederà per tutta la vita.
Giovane boy-scout, prima che il fascismo chiudesse le associazioni giovanili non conformate, vive la sua adolescenza tra la scuola per geometri, la ginnastica e la tromba.
Durante la giovinezza fu importante per lui la conoscenza dell'Africa, avvenuta in occasione della guerra in Abissinia; i volti e i paesaggi africani rimarranno ricordi indelebili che riemergeranno in molti suoi quadri.
Nel 1940 ha un primo figlio da Rosy Wolters, ma poi nel 1942 sposa Elena Zucconi, con la quale avrà altri tre figli e che gli starà vicino fino alla morte.
Lavora come elettricista per parecchie ditte e industrie (durante il conflitto mondiale per la Ducati), poi verso la fine della guerra si mette in proprio: apre un negozio di materiale elettrico e riparazioni che crescerà occupandosi anche di radio-Tv, lampadari, elettrodomestici e infine, negli anni '60, di alta fedeltà.
Con la matita in mano per disegnare bozzetti fin dagli anni del collegio, inizia la sua pratica pittorica un po' per scherzo quando sua moglie, rientrando da una gita fuori porta sulle colline bolognesi, rimase incantata alle luci del tramonto e disse "vorrei avere una tavolozza per ritrarre questa meraviglia"; dopo qualche giorno i colori ad olio entrarono nella loro casa per non uscirvi mai più.
Comincia come autodidatta intorno al 1964 ritraendo prima paesaggi, poi fiori e ritratti. La vera svolta nella produzione artistica di Umberto Minnella avviene dall'incontro con il professor Ferdinando Silva: guida, compagno di gite con il cavalletto per pitture en plein air, il maestro lo introdusse nel circolo artistico bolognese. In seguito, Umberto Minnella frequenta la scuola di arte grafica, allievo di Dino Zuffi, ampliando così la sua produzione artistica: figure, paesaggi, fiori … oli, monotipi, acqueforti e acquetinte.
Nel 1970 presenta la sua prima personale alla galleria "Il Crocicchio" di Bologna, cui seguiranno altre mostre nel '71 e nel '73 dove riscuoterà consensi sia di critica che di pubblico. Entro la prima metà degli anni settanta si ritira man mano dalla vita lavorativa per dedicarsi con maggiore tempo e passione alla produzione artistica: inizia una fase molto vivace in cui Umberto Minnella prende attivamente parte alla vita artistica della città, partecipando anche a numerose mostre collettive.
Del 1980 è la sua ultima personale presso la galleria "I Portici", dove emerge la maturità dell'artista che dal figurativo accende sempre più le sue tonalità verso atmosfere quasi metafisiche.
Uomo schivo e umile, con il tempo si ritira sempre più dalla vita pubblica per vivere nella pace e nella calma del suo studio o della sua casa in campagna. La sua produzione artistica cresce e si diversifica toccando temi e modalità sempre nuove: da suggestivi paesaggi quasi astratti a colorate e ironiche figure con un vago ricordo boteriano. Nonostante un piccolo ictus nel '91, non smette mai di dipingere e, anzi, alla metà degli anni novanta realizza un quadro di notevoli dimensioni per la chiesa della Madonna del Lato (Montecalderaro, Varignana).
Muore il 5 maggio del 1998, la sua tavolozza ha ancora i colori freschi.